Il 30 e 31 ottobre in prima serata la fiction ispirata alla celebre favola
Pubblicato domenica 30 ottobre 2011 - NSC anno VIII n. 3
Una storia moderna che ha tutte le caratteristiche della favola classica. Vanessa Hessler è Aurora. Bellissima, orfana, con una matrigna e due sorellastre antipatiche. La sua vita viene “scossa” dal ritorno del “principe” che aveva incontrato una sola volta da bambina: Sebastian (Flavio Parenti), affascinante rampollo di una ricca famiglia di imprenditori. Il loro cammino verso il lieto fine non sarà facile, tra rivelazioni e colpi di scena. Una miniserie in due puntate, per la regia di Christian Duguay, in onda su Rai1 domenica 30 e lunedì 31 ottobre.
Roma, 1950. Aurora, figlia del brillante direttore d’orchestra Valerio Montefoschi, non immagina quello che la aspetta quando suo padre, vedovo, decide di sposare la governante Irene.
Aurora è una bambina che ha ereditato dalla famiglia la passione per la musica e non ha mai avuto pensieri oltre all’amato pianoforte fino al giorno in cui incontra Freddy e Sebastian, figli di una ricca famiglia italo austriaca che abita nella villa accanto. Mentre Freddy è spigliato e anche un po’ arrogante, il timido e gentile Sebastian conquista subito il suo cuore.
Ma l’idillio è breve perché con la morte del padre di Aurora la vita della ragazzina cambia. La matrigna ha messo le mani sui beni di famiglia e tiene in scacco la figliastra che non potrà avere nulla fino alla maggiore età. In più la obbliga a rinunciare allo studio della musica e la obbliga a prestare servizio come cameriera dopo aver trasformato la dimora di famiglia in un albergo, Villa delle Peonie, mentre le figlie di lei, Lucia e Teresina, non perdono occasione per vessare la povera Aurora.
Passano gli anni ma Aurora non rinuncia ai suoi sogni: riprendere a suonare e ritrovare Sebastian, il “suo” principe. A farle compagnia i dipendenti dell’albergo che sono diventati la sua nuova famiglia; con loro Aurora aspetta di diventare maggiorenne per entrare in possesso dell’eredità lasciatale dal padre e dedicarsi completamente alla musica, liberandosi dai soprusi di Irene.
Quando un giorno riaprono le porte della villa austriaca per Aurora è un sogno che si avvera: il principe è tornato! Ma a presentarsi a Villa delle Peonie per ordinare il rinfresco di una festa è Freddy non Sebastian o almeno così crede Aurora.
Intanto nell’albergo è arrivata Mrs Cooper, una misteriosa milionaria che scopriremo essere la nonna materna di Aurora. La donna, ormai anziana, è in Italia per affari ma è anche sulle tracce dei ricordi della figlia morta con cui aveva troncato ogni rapporto dopo il matrimonio con il papà di Aurora. Mrs. Cooper non può immaginare che la cameriera incaricata di servirla è la nipote che non ha mai saputo di avere.
Aurora scopre che il giovanotto tornato a Roma dopo tanto tempo è proprio il ragazzo a cui aveva regalato il suo cuore ma dopo la morte del fratello in un incidente si è trasformato in spregiudicato uomo d’affari per obbedire alle aspettative paterne.
Scopo della sua visita è concludere un affare con l’azienda del dott. Martone, conquistando il mercato dei nuovi apparecchi televisivi grazie all’unione del design italiano e la tecnologia delle imprese di famiglia. Per portare a termine il suo compito è pronto anche a corteggiarne la figlia, la fatua Tina Martone, sfruttando abilmente la stampa per i suoi scopi.
La competizione è molto difficile: una milionaria americana ha fiutato il business dei televisori ed è arrivata in Italia per soffiare l’affare a Sebastian e questa donna è proprio Mrs. Cooper.
Ma forse il lato romantico di Sebastian è ancora nascosto sotto le apparenze e Aurora decide di salvarlo con la complicità di Mrs.Cooper, che ha riconosciuto la nipote perduta e spera di conquistarne l’affetto agendo in incognito come un’insospettabile Fata madrina.
Per farlo Aurora deve affrontare un entusiasmante training che la porta a contatto con il glamour e il fascino del mondo del cinema di quegli anni.
Mrs.Cooper è decisa a trasformare Aurora in una misteriosa femme fatale capace di incantare Sebastian e sfrutta le sue vecchie conoscenze di Cinecittà, quando era una famosa attrice del cinema muto.
Tra lezioni di ballo, portamento e seduzione ed un tuffo tra i set magici dei grandi film del tempo, Aurora esce dal bozzolo per trasformarsi in una farfalla, pronta ad affrontare la grande prova.
La sera del ballo in maschera organizzato da Sebastian per lanciare la fusione industriale con i Martone, Aurora arriva con un abito meraviglioso a bordo di una limousine suscitando lo stupore e l’ammirazione generale. Neanche Sebastian riesce a resisterle e la segue nello stesso giardino dove si incontrarono da bambini. Qui, i due si scambiano un tenero bacio... ma, temendo di deluderlo, Aurora non ha il coraggio di togliere la maschera e fugge sui rintocchi della mezzanotte.
Incantato dalla Bella Sconosciuta, Sebastian sembra mettere da parte le sue ambizioni affaristiche e la cerca per tutta Roma, trascurando Tina Martone.
Aurora, che pure teme di non essere all’altezza del ruolo interpretato al ballo, decide di provare ad affascinare Sebastian anche senza la maschera e fa in modo da incontrarlo fingendosi un’amica della donna misteriosa.
I due ragazzi vivono momenti di grande romanticismo nei luoghi più belli di Roma, fuggendo i paparazzi e ritrovandosi sempre più vicini; il sogno di Aurora sembra vicino alla realizzazione finchè Sebastian non viene richiamato all’ordine da suo padre e la ragazza scopre con sgomento la vera identità di Mrs.Cooper.
Anche Sebastian si sente tradito quando realizza che la Bella Sconosciuta è solo un travestimento di Aurora e crede che la ragazza lo abbia preso in giro, forse in combutta con Mrs.Cooper per distrarlo dagli affari con Martone.
Sebastian fa un passo indietro mentre Aurora ha appena scoperto che il fondo lasciatole dal padre non esiste più. La matrigna Irene ha sperperato tutto e lei non potrà mai riprendere a studiare musica al conservatorio…
Dopo un primo momento di disperazione la ragazza abbandona Villa delle Peonie insieme alle uniche persone su cui ha sempre potuto contare, gli amici dell’albergo che abbandonano Irene insieme a lei. Ma il destino ha in mente qualcos’altro.
Mrs. Cooper cerca di aiutare Aurora da lontano e le ottiene una insperata audizione al conservatorio. La ragazza supera la prova brillantemente e viene invitata a suonare ad un concerto in onore di suo padre, dopo essersi rappacificata con la nonna ritrovata.
Anche Sebasian è presente al concerto. La musica di Aurora è una rivelazione per lui. Il ragazzo capisce che non potrà mai essere felice tentando di sostituire suo fratello, il figlio che suo padre avrebbe voluto avere accanto a sé negli affari. Rinuncia alle nozze con Tina, ai soldi e alla posizione e si presenta da Aurora offrendole tutto quello che gli è rimasto: il suo cuore. Guardandosi negli occhi, per quelli che davvero sono Aurora e il suo Sebastian potranno finalmente coronare il loro sogno d’amore.
Rai Fiction e Lux Vide hanno avviato una collezione di miniserie dedicata alle grandi favole. Cenerentola è il secondo appuntamento, dopo il grande successo di “Pinocchio”. Altre storie sono in sviluppo. Cenerentola è una delle favole più antiche e popolari del mondo. Il racconto mette in scena un archetipo profondo che ha toccato e tocca qualcosa di universalmente presente nell’animo umano: la paura di essere rifiutati e il desiderio collegato di essere amati e accettati per quello che si è. Questa Cenerentola è innanzitutto l’incontro di due grandi sistemi mitologici: da un lato quello della favola con tutti i suoi topoi: le sorellastre e la matrigna, la fata madrina, il vestito della madre stracciato prima del ballo, l’abito bianco e tempestato di luce, la carrozza, il ballo, la fuga a mezzanotte, la scarpetta e ovviamente il principe azzurro. Dall’altro la mitologia del grande cinema degli anni ’50, in un’atmosfera da “Vacanza Romane”, con un sapiente intreccio di citazioni. Si è poi giocato su una narrazione stratificata: in prima battuta la semplicità del racconto, capace di parlare anche ai bambini, poi il gioco delle citazioni dalle diverse versioni della favola stessa, a quelle cinematografiche, infine uno scavo rispetto al senso profondo della fiaba e un lavoro di attualizzazione. Se in “Pinocchio” è stato affiancato al tema dell’essere figlio quello oggi attualissimo della complessità di diventare padre, in Cenerentola si è lavorato innanzitutto sul racconto di formazione e il superamento di quelle fragilità psicologiche che impediscono di realizzare la propria felicità emotiva e il proprio talento. Nella storia sia Cenerentola-Aurora che il Principe-Sebastian devono attraversare un percorso di crescita e grazie anche all’aiuto dell’altro non trovano solo la fiducia in se stessi e il vero amore, ma recuperano anche la propria vocazione: lei per la musica, lui per la scrittura. C’è poi la complessità di superare un lutto e di recuperare in se stessi l’eredità fertile dei propri genitori, dal momento che il talento pianistico di Aurora le deriva dal padre e dalla madre. Cenerentola è inoltre una favola della maternità. Nella favola tradizionale c’è una madre amorevole che muore prematuramente e c’è una matrigna, una cattiva madre, che impedisce a Cenerentola di sbocciare alla vita. C’è infine una madre magica, la Fata Madrina. Questa relazione matrilineare è stata conservata ed esaltata dalla sceneggiatura che ha trasformato la Fata Madrina in una nonna sconosciuta e poi ritrovata, che cerca di riconquistare e di meritare l’affetto della nipotina. La realizzazione della miniserie, coprodotta anche dalla BetaFilm di Ian Moito, è stata affidata ad un grande regista, Christian Duguay, che ha girato successi come “Coco Chanel”, “Sant’Agostino” e “Sotto il Cielo di Roma”. Il volto di Cenerentola è quello giovane e bellissimo di Vanessa Hessler, circondata da attori italiani e tedeschi di grande bravura.
Come un tempo, fin dalla cultura orale delle favole tramandate, i gruppi, le famiglie si riunivano intorno al focolare per ascoltare la stessa storia, con “Cenerentola” si è cercato di creare un momento di riaggregazione della platea per farla sentire coinvolta e in grado di riconoscersi e rispecchiarsi in un racconto capace di parlare a bambini e adulti.
Source:
No comments:
Post a Comment